Ho sempre amato le sequenze in reverse motion; una delle tecniche predilette da Cocteau per il suo potere poetico. Trovo che il reverse motion sia uno degli specifici del cinema, la sintesi perfetta di forma e contenuto. E’ la rappresentazione pura del desiderio: attraversare il tempo, ripercorrerlo avanti e indietro. Una passeggiata arcana ci conduce al passato per farne momento presente, assieme alla tempesta emozionale che esso comporta. Quante volte avremmo voluto dispiegare il nastro del tempo, ritrovare un momento e secluderci in esso? O semplicemente ridare vita ad un fiore morto – come ne Il Testamento d’Orfeo di Cocteau?
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