Non volevo aggiungere altre parole a un film così discusso, ma non ho resistito; un film stupendo che ho visto giudicare da molti nel modo più superficiale, “passaparolistico” possibile. Come si fa con tanta sicurezza a sparare le parole “reazionario, nazionalista”, quando sin dalle primissime scene Clint Eastwood ci strazia con quell’inquadratura che contiene, al suo interno, una bibbia e dei soldatini di metallo? Eccoli, gli strumenti dell’educazione di un bambino nell’America più spietata. Per me, American Sniper è una vera esperienza; mi ha sconvolta. E’ impossibile non vedere il tormento che contiene questo film, ed è impossibile non restare meravigliati dalla sua perfetta resa formale. Quegli spazi ridotti, quella visione obbligata in un mirino; Kyle, cane da pastore obbediente e meccanico; la nevrosi del montaggio, che alterna due vite inconciliabili. La forma, da sola, contiene tutta la visione di Clint Eastwood: combina realtà oggettiva ed orrore, lucida concentrazione e pulsioni di morte.