HOTEL TRANSYLVANIA 2 di Genndy Tartakovsky

hotel-transylvania-2Che il cinema americano venga sistematicamente distrutto dagli executives è ormai cosa nota. E Hotel Transylvania 2, prodotto dalla Sony Pictures, è l’emblema chirurgicamente esatto dello stato di Hollywood: in un’ora e trenta, questa commedia animata mette in bella mostra le disgrazie di un cinema del tutto capitalisticamente svenduto. Difficile anche definirlo un film “sui mostri”: Hotel Transylvania 2 è un film sul product placement.
Riducendo il bambino-spettatore a mero futuro consumatore, i dirigenti Sony hanno trasformato la già mediocre sceneggiatura di Adam Sandler in un gigantesco commercial sui telefoni cellulari e sulla loro onnipresenza nella vita quotidiana. Vedere Dracula alle prese con il touchscreen, con il concetto di selfie, con la cablatura dell’intero hotel è uno spettacolo deprimente. Una modernizzazione che introduce i bambini più piccoli, cui si rivolge il film, ad un concetto ormai devastante di esistenza asservita ai mezzi di comunicazione.

Ma questo è solo il primo, e più evidente, dei problemi. C’è poi il fattore ideologico che informa tutta la storia, ed ha a che fare con un fascismo sociale che destruttura qualsiasi tentativo di diversità. Spacciandosi per film che invita all’accettazione delle differenze, Hotel Transylvania 2 invece le depotenzia tutte, riducendole ad una passiva marmellata di buoni sentimenti e imponendo una perfetta integrazione nel sistema. Se il “mostro” è la deviazione dalla norma, il lato inafferrabile della natura umana, Hotel Transylvania 2 lo priva di ogni carica eversiva e lo traduce in elemento familiare. Frankenstein o La Mummia sono marionette addomesticate, i licantropi ridotti a cani da riporto (del resto questo accadeva già in Twilight). E non esiste un “cattivo” del film: persino il temibile, ancestrale Vlad si piega alla comunità e alla famiglia. E intanto il piccolo protagonista, Dennis, è circondato esclusivamente da un nucleo parentale/familiare del tutto devoto ai suoi bisogni: al futuro consumatore si offrono cose, oggetti, feste. L’ambiente viene bonificato in modo da diventare una colonia infantile, ed il bambino cresce senza divieti né disciplina, in un immenso parco giochi che prelude alle sue necessità di adulto americano.

L’unica nota positiva di Hotel Transylvania 2 è l’animazione di Genndy Tartakovsky, immenso professionista che già nella direzione degli show di cartoon network aveva dimostrato un talento artistico originale, in grado di rivoluzionare l’animazione. Con un senso quasi futurista del movimento (dinamico sino all’isteria), e la capacità di conferire espressività persino all’uomo invisibile, Tartakovsky si dimostra in grado di creare personaggi dotati di un carattere ed un’anima che mancano del tutto alle immobili porcellane dei visi Disney (si veda Frozen). Uno straordinario artista sprecato dall’incapacità della produzione.