Da tre giorni spettatori da ogni parte del mondo sono incollati allo schermo del computer, ipnotizzati da una delle performances artistiche in streaming più affascinanti degli ultimi anni: #ALLMYMOVIES di Shia laBeouf, attore hollywoodiano tra i più geniali e controversi; uno dei pochi divi che, invece di adattarsi allo status di star, su questo status si è interrogato continuamente: lo ha studiato, sofferto, rigettato, guardato come fosse altro da sé. E proprio questa performance, da molti considerata uno stunt narcisistico e sensazionalista, si rivela in realtà un’acuta, toccante riflessione sulla celebrità, come condizione non solo personale, ma nel suo valore di proiezione/transfert.
Shia, seduto al cinema dell’Angelika Film Center di NY, inquadrato in primissimo piano, guarda incessantemente i propri film in ordine cronologico inverso, assieme al pubblico in sala: ovvero Shia guarda Shia mentre noi guardiamo lui, a sua volta osservato dagli altri e illusoriamente capace, attraverso numerosi e casuali sguardi in macchina, di osservare noi.
Uno sguardo, dunque, che innesca infinite conseguenze: un vero abisso di specchi, che avrebbe fatto impazzire gli studiosi di semiotica degli anni ’60.
L’attore, in questa messa a nudo in cui guarda-dorme-sbadiglia-mangia-ride, il tutto sempre a disposizione dei nostri occhi, in qualsiasi istante e luogo, ha offerto se stesso alla voracità di un pubblico sempre più affamato del privato delle star. Con un balzo non solo ha superato tutte le divette da instagram, ma anche quegli attori ed attrici di fama mondiale che esercitano un controllo maniacale sulla propria immagine.
Con la sua istintività “primitiva” e un atteggiamento (esistenziale) che è performance artistica naturale, Shia LaBeouf si è dimostrato più avanti di chiunque: anche di artisti consacrati come Marina Abramovic, la cui famosa esibizione “Occhi negli occhi” è decisamente bolsa e superata se paragonata al potere incantatorio e significante di #ALLMYMOVIES.
Tra qualche ora, ovvero alle 6.53 PM di New York, l’evento terminerà: e lo sguardo di molti si troverà, improvvisamente, orfano.